Il racconto lungo Scialle Nero apre e da il titolo alla
prima raccolta di Novelle per un anno di Luigi Pirandello. Come tutte le
Novelle di Pirandello, anche Scialle Nero, non è un classico racconto con una
morale finale. Se proprio vogliamo vederci un insegnamento, allora dobbiamo
cogliere ogni minimo aspetto descrittivo dei vari personaggi che figurano in
tutti i racconti dello scrittore siciliano. Ogni personaggio nasconde in se un carattere “nascosto”
da una “maschera” indossata al servizio di una società fin troppo rigida.
“E lo scialle, che s’era aperto al vento, andava a cadere
mollemente, così aperto, più in là.”
Eleonora Bandi è la protagonista di questa novella. Donna di
40 anni senza un marito, rimasta orfana a 18, che ha sacrificato tutta la sua
vita a badare e crescere suo fratello più piccolo e il suo migliore amico,
entrambi laureati uno in medicina e l’altro in legge. Una volta ottenuta la
loro indipendenza, la donna è presa dallo sconforto, in quanto non aveva più
nessuno a cui badare e sprofonda nella solitudine più totale. Triste e depressa, viene scoperta incinta di
un ragazzo di campagna, un somaro di 19 anni senza nessuna cultura e
disprezzato dal padre. Eleonora lo aiutava negli studi, ma un giorno lui le
saltò addosso e lei non riuscì a respingerlo. Il fratello, deluso da Eleonora,
la costrinse a sposarsi con il ragazzo per non gettare fango sul nome della
famiglia. Le nozze furono fortemente volute anche dal padre del ragazzo, che
conosceva benissimo la dote della donna. Celebrate le nozze, è tutto un
susseguirsi di scene imbarazzanti e grigie, dove la donna è costretta ad
abortire e per poco non perde la vita. I
due neo sposini non hanno un dialogo, lei lo ama come un figlio, lui è un
ragazzotto timido e impacciato. Un giorno il ragazzo prova attrazione per la
donna avvolta da uno scialle nero, ma lei pur di non concedersi, si getta da un
dirupo. La novella si chiude nell’ immagine dello scialle che cade sul corpo di
Eleonora, e del ragazzotto che guardando la Luna, sente che il cielo lo stia
accusando.
Il racconto è semplicemente un “dipinto”, di una società
vecchia, ancora legata ad antichi valori, rigidi, anche troppo, che attanagliano in una prigione
mentale la povera Eleonora che, disperata, trova il coraggio più grande per
evadere da quelle barriere! Una morale non c’è….ma il messaggio è chiaro, basta leggerlo tra le righe...
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